Casco antinfortunistico, come sceglierlo

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I dispositivi di protezione individuale o DPI sono attrezzature, strumenti e accessori in grado di proteggere i lavoratori dai rischi correlati all’attività lavorativa.
Non tutti i DPI sono uguali e per questo il datore di lavoro deve sceglierli in base al rischio suscettibile, alle caratteristiche tecniche e all’ergonomia dei lavoratori.
Tra i dispositivi di protezione ideati per proteggere i lavoratori da danni gravi, lesioni permanenti e rischio di morte c’è il casco antinfortunistico.
I caschi antinfortunistici o caschi da lavoro sono dispositivi che permettono di proteggere il capo da caduta di materiali dall’alto o urti contro oggetti rigidi.

Casco antinfortunistico: la normativa
Quali sono i caschi antinfortunistici
Differenza tra casco ed elmetto
Come scegliere un casco da cantiere

Casco antinfortunistico: la normativa

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro specifica le norme e gli obblighi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro.

La normativa demanda la responsabilità di scegliere i dispositivi di protezione individuale conformi e necessari come i caschi antinfortunistici, gli elmetti da lavoro e i caschi di protezione al datore, specificando la loro utilità in caso di rischio di caduta di oggetti dall’alto e urti contro oggetti rigidi.

Questi dispositivi di protezione della testa sono indispensabili in caso di lavori edili, lavori su ponteggi e strutture in altezza, lavori in pozzi o fossati, lavori di soccorso, lavori in terra o roccia, lavori in miniere, lavori in ascensori e montacarichi, lavori in stabilimenti metallurgici e lavori in silos e forni industriali.

Il datore ha l’obbligo di scegliere i DPI in relazione alla valutazione dei rischi correlati alle diverse attività lavorative svolte all’interno dell’azienda nonché all’ergonomia e alla salute del lavoratore.

Il d.lgs. n.81 del 2008 fornisce le linee guide necessarie per aiutare il datore di lavoro a valutare le caratteristiche dei caschi antinfortunistici e per trovare il dispositivo idoneo alla mansione.

A completare la normativa sono le norme tecniche UNI EN 397 e UNI EN 812 rispettivamente incentrate sulla funzione dell’elmetto di protezione e del copricapo antiurto per l’industria.

La norma UNI EN 443, invece, stabilisce le caratteristiche degli elmetti di protezione per i rischi correlati alle operazioni dei Vigili del fuoco.

Le protezioni per il capo devono possedere i requisiti tecnici necessari a renderle idonee a un determinato contesto, proteggendo i lavoratori da rischi meccanici, rischi da schiacciamento, rischi elettrici, rischi termici, rischi da spruzzi di metallo fuso e rischi da visibilità ridotta.

Per esempio, un elmetto da cantiere dielettrico crea un isolamento in grado di proteggere da rischi elettrici, un casco antinfortunistico è compatibile con l’uso di altri DPI come gli occhiali protettivi o ancora un casco da cantiere con elementi riflettenti riesce ad arginare il rischio di visibilità ridotta.

Oltre alla scelta del casco di protezione giusto, secondo la normativa, è obbligatorio per il datore informare e formare il personale su rischi e sull’uso di DPI e abbigliamento conformi, occuparsi di manutenzione e sostituzione dei dispositivi e assicurarsi che le disposizioni vengano rispettate dai lavoratori.

Quali sono i caschi antinfortunistici

Le disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro sottolineano l’importanza di trovare il dispositivo di protezione anticaduta, antiurto o antincendio adeguato al tipo di lavoro. Quindi vogliamo suggerirti una breve panoramica sui tipi di casco:

  • il casco di protezione standard è composto da un guscio esterno, una cuffia interna e una cinghia di tenuta per proteggere il capo del lavoratore da urti (caduta di oggetti e caduta dall’alto), tagli e penetrazione;
  • il casco di protezione ad alte prestazioni è progettato per offrire prestazioni maggiori rispetto ai modelli standard e per resistere alla pressione laterale;
  • il casco di sicurezza con proprietà dielettriche è un casco in grado di resistere all’elettricità sia in caso di corrente che in caso di corrente continua;
  • i caschi forestali, infine, combinano il dispositivo di protezione per il capo e i DPI di protezione per occhi, volto e udito in modo da proteggere il lavoratore da lavori con motoseghe e simili.

Differenza tra casco ed elmetto

I dispositivi di protezione individuale per la testa si distinguono in caschi antinfortunistici ed elmetti di protezione. Ogni categoria risponde a diversi parametri di sicurezza e protezione.

La norma UNI EN 812 indica le funzionalità e le caratteristiche del copricapo antiurto per l’industria, indicandolo come dispositivo necessario per proteggere il capo da urti contro oggetti rigidi e immobili.

Il copricapo antiurto per l’industria vanta una calotta esterna e una bardatura fissata per mezzo di cuciture destinati a proteggere la testa da urti contro oggetti rigidi e immobili.

Questi dispositivi devono presentare materiali durevoli come policarbonato o polietilene e non devono contenere alcun elemento rigido, spigoli o sporgenze pericolose.

La norma tecnica UNI EN 397 specifica le caratteristiche degli elmetti di protezione da oggetti in caduta: calotta esterna, rivestimento interno formato da fasce (portanti, perimetrale, posteriore e antisudore) e imbottitura interna.

Sostanzialmente la calotta esterna dirotta gli oggetti che vi urtano mentre la distanza tra la testa e la componente interna dell’elmetto protettivo permette di indebolire l’energia dell’urto.

Per quanto riguarda le fasce, invece, la fascia antisudore assicura protezione dal sudore e la fascia perimetrale e la fascia posteriore regolano la calzata.

Anche per quanto riguarda gli elmetti di protezione, il datore deve scegliere dispositivi di qualità in grado di assicurare resistenza uniforme della calotta e durata nel tempo.

La differenza tra casco ed elmetto antinfortunistico risiede essenzialmente nello scopo, rispettivamente di protezione dagli urti contro oggetti duri e immobili e di protezione dagli urti di oggetti caduti dall’alto.

Come scegliere un casco da cantiere

La scelta del casco da cantiere da parte del lavoro deve rispettare le disposizioni stabilite dalle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Oltre alle caratteristiche fisiche e tecniche, il datore di lavoro deve valutare la compatibilità del casco o dell’elmetto di sicurezza con un kit altri dispositivi: occhiali protettivi, cuffie, elementi catarifrangenti, imbottiture intercambiabili, visiera trasparente e altri.

Al fine di garantire il comfort e la salute del lavoratore, il datore deve valutare il peso (né troppo leggero né troppo pesante), la taglia (evitando la taglia unica), la resistenza della cinghia sottogola e la ventilazione interna, giacché una scelta errata potrebbe indebolire il sistema di protezione del capo.

Anche la scelta del colore ha un perché. Può essere scelto tenendo presente il fattore di visibilità rispetto all’ambiente lavorativo in modo da rendere ben visibile il lavoratore durante l’attività o in caso di incidente.

Il datore di lavoro può variare il colore del casco antinfortunistico scegliendo un casco di colore giallo, rosso o blu in relazione al ruolo ricoperto dal lavoratore nell’azienda: ausiliario, preposto oppure operatore.


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