Caschetto antinfortunistico: qual è la durata?

Caschetto antinfortunistico qual è la durata

I dispositivi di protezione individuale fanno ormai parte dell’utensileria del lavoro e spesso ci si dimentica che sono strumenti di prevenzione e protezione del lavoratore.

Nell’ampia gamma di dispositivi protettivi, ci sono i caschi antinfortunistici, fondamentali per la protezione del capo e quindi considerati veri e propri dispositivi salvavita. Quelli più usati sui luoghi di lavoro sono progettati per il settore industriale e possono prevedere una maggiore o minore resistenza: ecco i vari modelli e la durata dei dispositivi.

Caschetto antinfortunistico: perché è importante
Caschetto antinfortunistico: i vari modelli
Caschetto antinfortunistico: qual è la sua durata
Consigli per il suo mantenimento

Caschetto antinfortunistico: perché è importante

Il casco antinfortunistico è un DPI usato nel settore industriale, in particolare nell’edilizia, ma anche dai Vigili del Fuoco e dagli alpinisti. È composto da una calotta che può essere in policarbonato o in polietilene e può avere diversi tipi di bardatura, come una visiera trasparente, una fascia antisudore e una fascia sottogola eventualmente regolabile.

I caschetti antinfortunistici sono fondamentali per garantire la sicurezza e la protezione dei lavoratori su luoghi come cantieri e siti industriali e di solito prevedono una taglia unica regolabile, in modo da essere adattati perfettamente al lavoratore. Possono essere usati insieme ad altri attrezzi protettivi, come gli occhiali o le mascherine di plastica, le cuffie antirumore, utili a proteggere l’udito, gli indumenti ad alta visibilità, per i lavori sulla strada, e le imbracature anticaduta per quelli sulle coperture.

Il casco di sicurezza serve a proteggere dagli agenti atmosferici e, nel caso di quello antiurto, anche dalla caduta di gravi. In un ambiente come il cantiere il rischio di ferite alla testa è piuttosto alto, proprio per la possibile caduta di materiali, e per questo il casco da cantiere ha un’elevata resistenza alla penetrazione che garantisce la protezione individuale.

Caschetto antinfortunistico: i vari modelli

I dispositivi di protezione del capo fanno parte della classica attrezzatura degli operai dell’industria, ma ne esistono diversi tipi corrispondenti a specifiche certificazioni europee.

  1. Gli elmetti di protezione per l’industria sono progettati per far fronte al rischio di oggetti in caduta e, nonostante siano i più leggeri, sono perfettamente resistenti in situazioni normali.
  2. Gli elmetti copricapo antiurto per l’industria devono essere in grado di assorbire l’energia di un impatto e sono quindi pensati per resistere anche all’urto contro oggetti duri e immobili. Devono comunque essere il più leggeri possibile perché il lavoratore possa svolgere il suo compito senza impedimento.
  3. Gli elmetti di sicurezza antincendio sono invece quelli adottati dai Vigili del Fuoco e richiedono resistenza al fuoco, isolamento elettrico, assorbimento di colpi e urti, resistenza alla penetrazione e fissaggio stabile.
  4. Gli elmetti per il soccorso tecnico sono quelli che proteggono dai rischi elettrici, meccanici e chimici e richiedono anche resistenza termica.
  5. Gli elmetti protettivi per alpinisti sono dispositivi molto efficaci, resistenti alla caduta di gravi e agli urti, come può capitare in una situazione di emergenza su una parete rocciosa. Ecco perché questo tipo di casco di protezione è spesso consigliato anche per la sicurezza in cantiere sui ponteggi, insieme ai dispositivi di ancoraggio: non essendoci una normativa sui DPI del capo per lavori in altezza questa è una soluzione possibile, come quella dell’elmetto antinfortunistico antiurto.

Tutti i modelli di elmetto protettivo devono garantire la salute del lavoratore ma anche la funzionalità: per questo il migliore caschetto per lavorare in cantiere è quello ventilato, provvisto di fascia antisudore e di regolazione del sottogola. Questo non significa che possa essere allentato: infatti è fondamentale per la tutela dell’operatore che il casco sia ben saldo.

Caschetto antinfortunistico: qual è la sua durata

Molti non sanno che l’elmetto di sicurezza ha una scadenza: sulla calotta antiurto sono stampate la certificazione CE e la data di produzione a partire dalla quale il DPI ha una validità di 5 anni. Passato questo lasso di tempo è necessario revisionarlo e sostituirlo se non è più idoneo. Infatti un casco usato continuamente ed esposto a ogni genere di eventi atmosferici si deteriora, nonostante l’impiego di ottimi materiali, e può diventare pericoloso per la salute dell’operatore.

Inoltre, se un casco da cantiere subisce un urto, è bene sottoporlo a revisione. Infatti tutti i DPI sono conformi alle norme di sicurezza al momento del primo utilizzo, ma devono essere usati secondo un protocollo e, nei casi di rischi gravi sul posto di lavoro, dopo un adeguato addestramento. Inoltre, per rispondere alle esigenze dei lavoratori, il casco deve essere adatto all’impiego: se un casco viene sottoposto a eventi diversi da quelli previsti dalla certificazione si deteriorerà più facilmente.

Tutti i caschetti hanno una data di scadenza: se non è presente questa o la data di fabbricazione significa che il copricapo non è idoneo al lavoro.

Consigli per il suo mantenimento

L’elmetto di protezione è in materiale termoplastico molto resistente, di solito policarbonato o polietilene, ma si deteriora se esposto ai normali fenomeni atmosferici. Ecco alcuni consigli per la manutenzione e l’uso corretto del caschetto.

  • Regola il caschetto secondo la tua misura in modo che sia ben saldo.
  • Usa il casco corretto in base al tipo di lavoro che devi svolgere.
  • Anche quando il caschetto non è obbligatorio, valuta i rischi e scegli il modello migliore.
  • Non lasciare il dispositivo esposto ai raggi del sole o alla pioggia più del necessario (per esempio quando non lo usi).
  • Nel caso di urti o caduta di materiale sul casco sottoponilo a revisione.

 

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