Come funziona l’infortunio sul lavoro

come funziona infortunio sul lavoro

Nel rispetto delle normative e della tutela del lavoro pubblico è opportuno ricordare di lavorare in ambienti sicuri che presentino le adeguate risorse per prevenire ogni tipologia di infortunio sul lavoro.

La legislazione in materia è dettagliata e puntuale e ciascun lavoratore deve essere salvaguardato da qualunque tipo di rischio con le adeguate misure di sicurezza sia da parte del datore di lavoro che dagli istituti competenti. L’obiettivo di tutte le aziende, infatti, deve sempre essere quello di costituire ambienti sicuri che mettano al primo posto la salute di tutto il personale.

Infortunio sul lavoro: cos’è
Infortunio sul lavoro: quali norme lo regolano
Infortunio sul lavoro: di chi sono le responsabilità

Infortunio sul lavoro: cos’è

Può ritenersi un infortunio sul lavoro qualunque evento accidentale generato da una causa violenta e esterna all’individuo durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Banalmente è ciò che viene chiamato incidente; può trattarsi di un danno temporaneo o permanente più o meno grave. In ogni caso ci si riferisce a una situazione di emergenza che lede la salute del dipendente che va sottoposta ad adeguati controlli sanitari, poiché danneggia la sua capacità lavorativa.

Quando si parla di lavoratore infortunato bisogna distinguere tre categorie di eventi accidentali:

– l’infortunio sul lavoro;

– la malattia professionale;

– l’infortunio in itinere.

Nel primo caso ci si riferisce a una causa esterna al dipendente e violenta che genera un incidente nell’ambiente di lavoro cui consegue una compromissione dello stato di salute del lavoratore. La causa violenta di solito si riferisce all’intensità dell’evento, che deve essere compreso nell’arco di tempo del turno di lavoro.

L’erogazione di un indennizzo a seguito di tale evento può essere effettuata solo in caso di inabilità permanente o temporanea o morte e fa riferimento a una precisa normativa.

La differenza con la malattia professionale sussiste proprio sulla variabile temporale: non si parla di causa violenta ma di motivazioni prolungate nel tempo che incidano sulla possibilità di svolgere il proprio lavoro. In più si aggiunge che la malattia può essere stata contratta in ambiente extralavorativo, ma sussiste un nesso casuale tra rischio professionale, malattia e rischio ambientale (ambiente di lavoro poco sicuro).

In ultima istanza, con infortunio in itinere ci si riferisce a un evento accidentale avvenuto durante il normale percorso per dirigersi a lavoro.

In tutti e tre i casi l’ente regolatore di tali normative è l’Inail, istituto nazionale che si occupa della previdenza sociale a tutela di imprese e lavoratori autonomi. Oltre alle attività di prevenzione e sicurezza sul lavoro, l’Inail si occupa di gestire la previdenza sociale non soltanto in caso di assicurazione e risarcimento ma anche in caso di prevenzione.

Infortunio sul lavoro: quali norme lo regolano

A livello legislativo, invece, la norma che regola l’infortunio sul lavoro è il decreto D.P.R. del 30 Giugno 1965 – n.1124 Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Secondo quanto esposto nella legge, in caso di infortunio il dipendente dovrà comunicarlo tempestivamente al datore di lavoro il quale provvederà a contattare il Pronto soccorso. In caso di infortuni mortali sarà necessario che la chiamata sia effettuata entro 24 ore dall’incidente, per evitare sanzioni di tipo penale.

Il ferito verrà così trasportato all’ospedale dove comunicherà il proprio identificativo e la struttura presso cui lavora. Verrà effettuata una visita e, a seguito delle valutazioni il medico rilascerà un certificato medico, sottoscrivendo una terapia in base alle lesioni riportate. Tale certificato dovrà essere inviato dal dipendente al datore di lavoro che, di conseguenza, invierà la denuncia dell’infortunio all’Inail se la prognosi è superiore ai 3 giorni, mentre nel caso in cui fosse superiore ai 40 giorni è necessario segnalare il caso al procuratore della Repubblica presso il tribunale di competenza.

A conclusione della terapia l’assistito ripeterà la visita e il medico valuterà il grado di inabilità temporanea o permanente del paziente.

L’assicurazione Inail in questo caso tutela non solo il datore di lavoro ma anche il dipendente a prescindere dal tipo di contratto (determinato o non). Di fatto l’Inail tutela il lavoratore mediante l’erogazione delle prestazioni sanitarie, economiche e integrative a prescindere dal tipo di assicurazione dell’impresa e dal versamento dei contributi.

È inoltre possibile richiedere la proroga dell’indennizzo tramite il proprio medico di famiglia o contattando direttamente l’Inail. Per l’inizio della proroga ci si baserà sulla data di rilascio del certificato medico da parte del medico di competenza.

Infortunio sul lavoro: di chi sono le responsabilità

Il datore si lavoro è sempre esonerato dalla responsabilità civile conseguente alle lesioni, salvo nel caso in cui abbia violato i presidi di protezione e sicurezza necessari per garantire il minor numero di problemi in ambiente di lavoro.

Per garantire un ambiente sicuro a sostegno dei lavoratori, è necessario che il datore di lavoro osservi una serie di adempimenti che seguano le norme di igiene e sanità oltre che di pronta comunicazione del pericolo (scarpe antinfortunistiche, allarmi posti sui macchinari in caso di lesioni, sistema di illuminazione adeguato per lavori effettuati la notte, caschi, imbracature ecc.). In caso contrario potrebbe ricorrere a sanzioni penali di entità variabile.

Per quanto riguarda la retribuzione e l’assegnazione di un’eventuale indennità bisogna sottostare alla valutazione dell’Inail.

Il risarcimento può avvenire sia tramite assegno sia ricevendo una percentuale permanente o temporanea direttamente sulla busta paga in base al danno ricevuto.

Il giorno dell’infortunio il 100% per cento della retribuzione è a carico del datore di lavoro, così come i primi tre giorni; a partire dal giorno successivo al terzo la retribuzione sarà distribuita per il 60% al datore di lavoro e per il 40% all’Inail fino al 90esimo giorno. Dal 91esimo giorno in poi il datore di lavoro dovrà pagare soltanto il 75%, lasciando la restante parte all’Inail fino alla completa guarigione del lavoratore.

Nel caso in cui il lavoratore presenti delle lesioni tali da determinare invalidità potrà ricevere un indennizzo.

Il sistema di indennità dipende da una serie di requisiti che la vittima dell’incidente deve presentare al momento della valutazione da parte del medico legale dell’Inail.

Il medico del Pronto soccorso prescriverà cure mediche e terapie adeguate oltre che l’astensione più o meno prolungata dall’ambiente di lavoro in base ai danni riportati. Al termine di questo periodo, sarà possibile effettuare la valutazione legale.

 


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