Come scegliere gli occhiali antifortunistici

Come scegliere gli occhiali antifortunistici

Tra i diversi tipi di dispositivi di protezione individuale (DPI), l’attrezzatura per la testa riveste un’importanza particolare, a maggior ragione se destinata a proteggere la salute degli occhi, un organo tanto fondamentale quanto delicato.

Per questo, dedichiamo un approfondimento agli occhiali antinfortunistici, una vasta categoria di DPI necessari e obbligatori per molti lavoratori: ecco che cosa sono, quali sono i diversi modelli e qual è il modo migliore per sceglierli.

Dispositivi di protezione: occhiali antinfortunistici
Modelli occhiali antinfortunistici
come scegliere gli occhiali antinfortunistici

Dispositivi di protezione: occhiali antinfortunistici

Gli occhiali antinfortunistici comprendono in sé tre diverse categorie di dispositivi, in ordine crescente di protezione:

  • gli occhiali in senso stretto, o sovraocchiali. Sono costituiti da una montatura con astine resistenti, dalle lenti in policarbonato (progettate e costruite secondo la norma UNI EN 166) ed eventualmente dalle pareti laterali di protezione;
  • le maschere a visiera (o occhiali a maschera). Si fissano attorno alla testa con una bordatura, o con un casco; proteggono l’occhio integralmente, ma anche tutta la superficie del volto e del capo, e possono essere anche antiappannamento;
  • gli schermi o ripari facciali. In genere sono fissati a un elmetto protettivo o a simili dispositivi di sostegno, e servono a proteggere integralmente la testa da rischi dovuti a schegge, temperature elevate, radiazioni e altro ancora.

I criteri costruttivi degli occhiali antinfortunistici sono riportati nell’allegato VIII del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/08), nonché nella direttiva CEE 89/686, recepita e attuata in Italia con il D. Lgs. 476/1992.

In particolare, tutti i DPI di protezione degli occhi devono essere:

  • regolabili, adattabili al volto e ad altri accessori, e facili da rimuovere per accedere rapidamente, in caso di emergenza, a un lavaocchi di pronto soccorso;
  • privi di sporgenze, bolle, altre irregolarità o materiali tossici che possano nuocere all’utilizzatore;
  • costruiti in maniera robusta e resistente al rischio specifico per cui sono progettati (es. urti, calore e così via), antigraffio e antiurto;
  • in grado di offrire alta visibilità e un’immagine nitida e non deformata (se non a livello cromatico, nella misura in cui è necessario per proteggersi p. es. da alcuni tipi di radiazione);
  • progettati secondo la legge e dotati di apposita informativa.

Modelli occhiali antinfortunistici

Per ciascuna delle categorie di occhiali antinfortunistici elencate esistono tanti modelli, che si diversificano per le caratteristiche della lente, del materiale, del rivestimento, della gamma, dell’ottica e così via.

La grande distinzione, tuttavia, riguarda proprio le tre categorie di occhiali e la tipologia di protezione che assicurano, a livello di estensione sul volto e di rischio specifico da cui salvaguardano. In particolare:

  • gli occhiali antinfortunistici semplici proteggono gli occhi, e possono offrire anche una protezione laterale se sono presenti le pareti. Tuttavia, non assicurano in nessun caso l’impermeabilità verso l’ambiente esterno;
  • le maschere a visiera professionali si collocano su un gradino più alto, in quanto assicurano la protezione degli occhi e anche l’impermeabilità se il dispositivo di fissaggio al capo può essere regolato adeguatamente. Permettono anche la ventilazione per evitare che si formi la condensa sulle lenti;
  • infine, le visiere integrali proteggono sia gli occhi (con un filtro apposito) che l’intero viso, e anche la parte superiore del collo, nonché tutta la testa sono vengono integrate con appositi caschi di sicurezza. Tuttavia, non hanno impermeabilità e spesso non permettono l’utilizzo contestuale di occhiali da vista (o occhiali da sole). In genere, sono usate solo per attività di saldatura.

Come scegliere gli occhiali antinfortunistici

La scelta del modello corretto di occhiale protettivo dipende dalla tipologia di rischio da cui bisogna difendersi, ovvero:

  • rischio meccanico (urti e impatti con particelle, sabbia, trucioli);
  • rischio chimico e biologico (microrganismi, sostanze volatili);
  • rischio elettrico;
  • rischio termico (particelle o liquido caldi);
  • rischio di radiazioni.

Nello specifico, per il rischio meccanico tutto dipende dall’intensità di questo rischio. Se le particelle solide che possono colpire gli occhi hanno bassa energia, possono essere sufficienti degli occhiali standard (meglio se con protezioni laterali); altrimenti, è bene ricorrere a DPI più avanzati.

Per quanto riguarda il rischio biologico e chimico, che comprende la proiezione di particelle pericolose e vapori potenzialmente tossici o irritanti, sono indispensabili le maschere, che devono garantire una totale impermeabilizzazione rispetto all’ambiente (e un meccanismo antiappannante), per evitare il contatto del volto con le sostanze in questione. In casi specifici si possono sostituire con occhiale di protezione e mascherina.

Al rischio termico, che include per esempio il calore radiante da macchinari e superfici ma anche la proiezione di schizzi o particelle incandescenti, si può ovviare al meglio con una visiera ad alta protezione; la maschera per occhiali è consigliata solo se il rischio è più blando.

Per il rischio elettrico, per esempio quello di un cortocircuito, l’unica soluzione preventiva è l’utilizzo della visiera con occhiali di sicurezza.

Invece, per un rischio da radiazioni (che comprende raggi UV, infrarossi, laser e raggi da saldatura) si possono sfruttare tutte le tipologie di occhiali protettivi, in base all’entità del pericolo e ad altre circostanze eventuali di rischio (avendo cura però di usare sempre la visiera per le saldature, o appositi occhiali da saldatura).


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