Per un motivo o per un altro, prima o poi tutti si trovano a dover fare i conti con la sostituzione delle piastrelle del bagno. Che sia una sola o tutto il pavimento, poco importa: la procedura è la medesima, e così anche i problemi e i dubbi.
Scopriamo allora quando e perché è opportuno sostituire le piastrelle nella propria casa, la procedura e alcune informazioni sui rischi, e qual è, infine, il materiale migliore per la propria pavimentazione.
Sostituzione delle piastrelle: quando e perché
Sostituzione delle piastrelle: la procedura
Sostituzione delle piastrelle: rischi
Sostituzione delle piastrelle: la scelta dei materiali
Può essere necessario dover effettuare un cambio delle piastrelle per una molteplicità di motivi, primo tra tutti la rottura o il sollevamento del pavimento (del tutto o in parte).
In particolare, il sollevamento, cui spesso consegue una rottura della piastrella, può essere dovuto a svariate ragioni: dalla mancanza dei giusti a un metodo di posa sbagliato, dalle fughe eccessivamente strette a un massetto mal eseguito o troppo basso, fino all’utilizzo di un pavimento posato da troppo poco tempo.
Se il sollevamento coinvolge una sola piastrella, o poche piastrelle vicine, si può pensare a una sistemazione delle stesse, senza dover rifare l’intero pavimento. Se però il danno è più esteso, sarà necessario sostituirlo per intero.
La stessa necessità si verifica quando bisogna cambiare tubazioni e impianti sottostanti rispetto al pavimento. Se non è possibile intervenire con una diversa manutenzione delle tubature, è inevitabile dover rompere e poi rifare lo strato delle mattonelle.
Tuttavia, il motivo di gran lunga più frequente di intervento sulla pavimentazione è il desiderio di rinnovare gli ambienti domestici, e ristrutturare il bagno sostituendo per esempio un materiale con un altro, per dare un nuovo aspetto alla propria casa.
La procedura di rimozione del pavimento varia a seconda del materiale dello stesso, nonché dell’estensione dei lavori.
Se, per esempio, è necessario sostituire una o poche piastrelle, allora bisognerà fare molta più attenzione. Anche il materiale può complicare le cose, per esempio nel caso di pannelli in legno.
Vediamo tuttavia il procedimento più basilare di sostituzione di un intero pavimentazione, nel caso di un pavimento in ceramica o gres porcellanato.
In questo caso, occorre far leva con uno scalpello nella zona che circonda una singola piastrella, colpendolo con una mazzetta. Cambiando angolazione, occorre battere fino a che lo scalpello non passerà sotto la piastrella.
A questo punto, bisogna rompere totalmente la piastrella, e proseguire poi con la successiva, cercando di rimuovere le piastrelle e al contempo anche l’adesivo e la malta sottostante (un’operazione che quasi sempre richiede un livellamento successivo).
A questo punto, occorre posare le nuove piastrelle, stendendo dapprima la nuova colla per le piastrelle con una spatola, per poi collocarle (distanziandole opportunamente con le cosiddette crocette e con una guida), e infine riempire di stucco le fughe rimuovendo l’eccesso con una spugna e usando il silicone ove necessario per prevenire infiltrazioni di umidità.
Tutta l’operazione di sostituzione delle piastrelle può comportare dei rischi, se non si ha la giusta certezza o una minima esperienza.
Innanzitutto, se si vuol sostituire una sola piastrella, c’è il rischio di rompere più del dovuto, andando a intaccare le mattonelle circostanti e creando un effetto a catena fino alla parete.
Se invece la procedura di sostituzione concerne l’intero pavimento, restano comunque alcune problematiche. Per esempio, nella demolizione, va rilevata la difficoltà di rimuovere l’adesivo delle vecchie piastrelle: un’operazione complessa di pulizia che, se non portata a termine accuratamente, rischia di rovinare l’intero lavoro.
Ma la parte più delicata è senza dubbio quella della posa delle piastrelle nuove. Si può fare un errore, innanzitutto, nella quantità di materiale acquistato, e trovarsi a un certo punto senza piastrelle. Oppure, cosa più grave, si può sbagliare il distanziamento delle piastrelle: sia in eccesso che in difetto, questo tipo di errori di spazio può comportare problemi seri in seguito.
A tutto questo si aggiungono poi tanti altri rischi dovuti all’inesperienza nella tecnica o nella progettazione, a causa dei quali è sempre buona regola affidare il lavoro a un piastrellista, o almeno a manodopera professionista, se non si è certi di poterlo fare per conto proprio.
Uno dei passaggi più importanti nella sostituzione delle piastrelle è sicuramente la scelta del materiale adatto.
Naturalmente, è una scelta alquanto ampia, e il limite sta solo nel nostro gusto e nella nostra fantasia.
La soluzione più frequente resta il gres porcellanato, un materiale resistente, dal costo ridotto ed estremamente personalizzabile in base al design preferito.
È perfetto sia per gli interni che per gli esterni, ed è in commercio in ogni colore immaginabile, con vari effetti dello smalto (ad esempio con uno stile a mosaico, ottimo anche come rivestimento di un muro e per dare un effetto elegante alle pareti del bagno di casa). È adattabile a moltissimi tipi di arredamento e a ogni progetto di ristrutturazione.
Non si può non menzionare anche la resina, l’unico materiale per pavimenti che può garantire una superficie priva di fughe. Anche in questo caso, la finitura, il formato e le dimensioni sono davvero moltissimi, e vi è un’ampia possibilità di dipingere le piastrelle.
Formato: cm 90×90
Formato: rotolo da m 50,00 e altezza m 1,50
Formato: cm. 15X60
Formato: cm. 15X60