Linea vita, cos’è e perché è fondamentale per la tua sicurezza

Kapriol Linea vita temporanea

Secondo la normativa europea UNI EN 795: 2012, la linea vita è un sistema di prevenzione anticaduta, costituito da una serie di ancoraggi a fissaggio in alta quota che garantisce la salute e la sicurezza dei lavoratori in ambienti in cui è necessario prevenire cadute dall’alto (cantieri edili sviluppati in altezza su tetti e pareti).

A supporto dei lavoratori è stata stilata una lista di accessori e dispositivi di protezione che permettono di garantire la protezione dalle cadute e altri tipi di infortuni.

Linea vita: cosa sono i sistemi anticaduta
Linea vita: come sono realizzati i sistemi di ancoraggio
Linea vita: per quali attività vengono utilizzate
Linea vita: procedure e obblighi

Linea vita: cosa sono i sistemi anticaduta

I sistemi anticaduta, come suggerisce il nome, servono a tutelare la salute dell’operatore per proteggerlo dal rischio di infortuni ad alta quota. Nello specifico, quando si parla di linee vita ci si riferisce ad una linea (cavo, fune ecc.) posta su un binario verticale o orizzontale, a seconda del grado di inclinazione (inferiore o superiore ai 30°), su cui viene fatto scorrere un elemento di connessione collegato ad un’imbracatura.

È necessario ricordare che quando si parla di linea vita non si tratta di parepetti, per i quali si rimanda ad un’altra tipologie di normative.

Secondo le linee guida dell’INAIL le tipologie di sistemi anticaduta conformi alla norma UNI EN 795 sono suddivisibili in:

  • ancoraggi strutturali, progettati per conformarsi a strutture verticali
  • dispositivi di ancoraggio provvisori portatili,come i treppiedi o tutti quei dispositivi temporanei utilizzati per lavori di modesta entità
  • dispositivi con linee di ancoraggio flessibili orizzontali (utilizzati per sottotegole o parti sottostanti a tetti e soffitti)
  • dispositivi con linee di ancoraggio rigide orizzontali su rotaie (utilizzati per i medesimi scopi di cui sopra ma dotate di maggiore stabilità)

Tra i dispositivi di sicurezza per attutire il rischio caduta rientrano anche i ganci da tetto, consigliati per coperture di piccole e medie dimensioni e interventi di media entità. Questi sono sistemi di ancoraggio puntuale che vanno ad integrare il sistema complesso della linea vita.

Linea vita: come sono realizzati i sistemi di ancoraggio

Ciascun sistema di ancoraggio è composto da diverse sezioni:

  • la struttura vera e propria, generalmente temporanea (di solito con questo termine ci si riferisce a ponteggi temporanei con passerelle poste lungo una parete verticale o in prossimità di tetti)
  • la linea di ancoraggio, che collega le imbracature degli operatori alla struttura
  • l’imbracatura dell’operatore
  • il fissaggio, che connette l’ancoraggio alla struttura

Nello specifico, tra l’ancoraggio e l’imbracatura sono presenti diversi elementi che garantiscono al lavoratore sicurezza e mobilità:

  • i connettori: diverse tipologie di moschettone (in alluminio o acciaio inox, in base alla necessità di rapidità e all’altezza) che connettono tramite funi l’imbracatura alla struttura
  • i collegamenti: dispositivi con ganci che garantiscono mobilità
  • il dissipatore di energia: sistema di protezione dalle cadute per ridurre il carico trasmesso al corpo dell’operatore in caso di caduta.

Ricordiamo anche, tra i sistemi di protezione, i bloccanti per carrucole, da applicare su cavi o fettucce per un sicuro arresto della caduta su un percorso di scorrimento lineare di persone o cose, molto utile nel caso di montaggi o installazione di antenne in lavori ad alta quota.

Per quanto concerne i dispositivi di ancoraggio per la salvaguardia degli operatori, ne esistono di tre categorie:

  • in acciaio inox, ideali per resistere a tutti gli agenti climatici
  • in acciaio zincato
  • in fettuccia, nei sistemi temporanei utilizzati senza impalcatura.

Linea vita: per quali attività vengono utilizzate

Le linee vita sono utilizzate per lavori in quota, o laddove sia necessaria una elevata sicurezza nei lavori di manutenzione o montaggio di dispositivi, come nel caso degli spazi confinati (tombini, condutture), in cui è necessario che l’operatore indossi un’imbracatura. Un buon sistema di ancoraggio deve certamente tutelare la salute dell’operatore ma altresì agevolarne la mobilità, senza intralciare i movimenti.

In base alle attività di manutenzione da realizzare sarà necessario optare per un sistema di sicurezza temporaneo (ponteggi, supporti, impalcature o ganci a tetto) o permanente (con ancoraggi indeformabili a base piana zincata a caldo, per resistere alle intemperie e garantire una manutenzione ridotta).

Sarà altresì necessario classificare il tipo di struttura su cui dovrà essere installata la linea vita in base al grado di inclinazione. In ogni caso sarà possibile applicare dei dispositivi retrattili che garantiscano maggiore sicurezza e che possano bloccarsi in caso di pericolo imminente.

Linea vita: procedure e obblighi

La legislazione europea riguardante la prevenzione e la sicurezza degli operatori in lavori di alta quota rimanda alle norme UNI EN 795:2012 e UNI 115578, che regolamentarizzano i sistemi di ancoraggio in alta quota. In Italia è prevista una legislazione nazionale riguardante i sistemi di protezione contro le cadute dall’alto (Art. 115., coordinato con il D.lgs.106/2009) che definisce gli elementi indispensabili per costituire dei sistemi di sicurezza, ovvero:

  • assorbitori di energia
  • connettori
  • dispositivo di ancoraggio
  • cordini
  • dispositivi retrattili
  • guide o linee vita flessibili
  • guide o linee vita rigide
  • imbracatura

Molte regioni inoltre hanno promulgato specifiche leggi in merito, modellando le direttive nazionali per garantire maggiore sicurezza sulle linee vita.

Bisogna però ricordare come non sempre la linea vita sia un’utile misura di prevenzione dei danni sul lavoro: la normativa in merito ricorda di non utilizzare la linea vita, ad esempio, nel caso in cui la struttura su cui si operi non abbia particolare resistenza, come nel caso di tetti in lamiera, pannelli sandwich o travi e capriate, che possono risultare particolarmente instabili.

La flessibilità di tali elementi, infatti, non garantirebbe la stabilità del corpo dell’operatore, facilitandone la caduta. Al di là della normativa, bisogna sempre attenersi alle linee guida generali per la sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/08) per operare in totale sicurezza prevenendo ogni tipologia di rischio.


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